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Manifesto II Nucleus and Frame

  • Dove: Nowhere-Anywhere
  • Progettisti: GiovanniMaria Santonicola - Francesco Vitiello
  • Data: June 2018

Nucleo e Telaio

Sovrapposizione_inglobamento_penetrazione

La luce del sole batte sulle lastre di pietra.

Il chiaroscuro disegna rombi, figli di quadrati deformati.
Il progetto nasce da un colpo d’occhio, un’immagine figlia di un sogno fatto con gli occhi socchiusi, una composizione musicale nell’orecchio fatta di pieni e di vuoti.
La ricerca del rifugio materno, la voglia di protezione e la paura dell’esterno ci portano a scavare piccoli buchi nella pietra scura e rintanarci per scorgere l’orizzonte da un luogo sicuro. La voglia di apparire, elevarci verso il sole e superare i nostri limiti ci porta ad assemblare barre di metallo, montare un quadrato sopra l’altro e costruire segnali visibili dall’etere per gridare all’infinito che noi esistiamo.
La vita è Ying e Yang, alternanza di opposti che compongono la scenografia della nostra esistenza. Attraverso parole dure come “il pieno” e urla forti come “il vuoto” raccontiamo noi stessi ai passanti distratti sulla via principale della realtà.
La prosa e la poesia si plasmano come nucleo e telaio per raggiungere la catarsi dei nostri pensieri.

Nucleus and frame

Superimposition_Inclusion _penetration

The sun light beats on the stone slabs.

The “chiaroscuro” draws rhombuses, they are sons of deformed squares.

The prose and the poetry are moulded as nucleus and frame to reach the katharsis of our thoughts.

The project born from a glimpse, an image gives birth of a daydream, a musical composition done of solids and voids.

Searching the womb, the desire of protection and the agoraphobia force us to dig small holes in the dark stone cause we need to hide ourself to caught sight of the horizon from a safe place. The narcissism, the impulse to reach the sun and to go beyond our limits force us assembling metal bars, building square by square to create visible signals from the ether. So we can shout to the infinity: WE EXIST! Life is “Ying and Yang”, alternation of opposites that compose the scenography of our existence. Through hard words as "the solid" and strong howls as "the void" we narrate ourselves to the distracted passers-by on the main road of reality.